La “Settimana nazionale della prevenzione oncologica”, promossa e sostenuta dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, costituisce un importante strumento per contribuire a sensibilizzare i cittadini, attraverso le molteplici iniziative messe in campo, che vedono partecipi medici, volontari, operatori sanitari e pazienti, sulla necessità di fare prevenzione, con particolare attenzione agli stili di vita salutari. Promuovere nelle persone la “cultura della prevenzione”, spingerle attraverso una corretta informazione ad adottare stili di vita salutari e a sottoporsi a controlli preventivi periodici che permettono di formulare diagnosi precoci, significa, frequentemente, salvare loro la vita. I tumori costituiscono infatti ancora la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari. Fortunatamente, però, da malattia sicuramente incurabile quale era una volta oggi il cancro è divenuto sempre più trattabile. Un recente studio, condotto dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Statistica, riguardante l’evoluzione della mortalità per tumori in Italia dal 1970 al 2000 ha messo in evidenza dati incoraggianti: complessivamente, per entrambi i sessi la mortalità per tumore in Italia ha visto una riduzione di circa il 2% all’anno, con 2.300 morti in meno, rispetto ai 140.000 decessi totali. Le ragioni di questi dati, che inducono a un ponderato ottimismo, sono molteplici e sono riconducibili a vari fattori: dal cambiamento dell’alimentazione e degli stili di vita a una maggiore prevenzione, passando per la ricerca che, con la Finanziaria 2006, ha ottenuto un incremento di fondi mai avuto prima. La ricerca, dunque, per vincere il cancro. Unita, però, alla prevenzione. Su questo fronte, il Ministero della Salute è impegnato in un programma organico, volto a intensificare gli screening del cancro della mammella, della cervice uterina e del colon retto, che, tra l’altro, sono stati inseriti tra i Livelli Essenziali On. Francesco Storace Ministro della Salute di Assistenza. E non è un caso che proprio la prevenzione sia al primo punto del Piano d’azione contro il cancro, che la Commissione oncologica nazionale sta mettendo a punto. La prevenzione, del resto, è stata posta, dal Ministero, al centro di campagne di comunicazione, iniziative istituzionali, proposte legislative. Il cancro, infatti, è un male che va combattuto a tutto campo e il Ministero della Salute è impegnato in questa battaglia non solo in ambito nazionale ma anche internazionale. Oltre alle campagne e all’azione di prevenzione, in occasione del G7+Messico è stato, infatti, siglato un addendum all’accordo di cooperazione con il Dipartimento di Salute e Affari Sociali degli Stati Uniti d’America di cui da due anni l’Italia è partner privilegiato europeo nel settore dell’oncologia. Sempre durante il G7, con il Ministro della salute francese Bertrand, sono state gettate le basi per la creazione di un consorzio di Alleanza europea contro il cancro con i 25 partner dell’UE. L’Italia, insieme a Francia e Regno Unito, faranno parte del segretariato di questo Consorzio. In questo contesto d’interventi pubblici per l’oncologia, non bisogna dimenticare, però, il fondamentale apporto fornito dal settore privato, dal mondo del volontariato. In tal senso, il contributo fornito dalla Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, da sempre impegnata nell’assistenza, anche sotto il profilo psicologico, a coloro che vengono colpiti dalla malattia e nell’organizzazione di iniziative per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione, rappresenta un valore aggiunto.
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