Il tumore della mammella continua ad essere il “big killer n.1” del genere femminile. Nonostante la costante crescente anomala incidenza di questa patologia si registra tuttavia una sia pur lenta ma continua diminuzione della mortalità.
E questo grazie ad una sempre più corretta informazione e una maggiore sensibilizzazione verso la diagnosi precoce, che si è rivelata strategicamente determinante e vincente per il successo in termini di guaribilità.
Si stima che in Italia siano oltre 45.000 i nuovi casi di cancro della mammella. L’aumento dell’incidenza del tumore al seno è stata pari circa al 14% negli ultimi sei anni. In particolare il tumore al seno registra un aumento tra le giovani donne, in età compresa tra i 25 e i 44 anni l’incremento è stato di circa il 29%. Si tratta di una fascia di età “esclusa” dal programma di screening previsto dal Servizio Sanitario Nazionale riservato alle donne di età compresa tra i 50 ed i 69 anni.
Per questo la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori vuole promuovere la cultura della prevenzione come metodo di vita a partire dalle donne, affinché tutte si sottopongano a visite senologiche periodiche e, dai 40 anni di età è consigliabile che effettuino adeguati controlli diagnosticostrumentali. La disponibilità oggi di raffinate tecniche di imaging di diagnostica strumentale e di terapie innovative ha “incentivato” le nostre donne a sottoporsi a periodici controlli clinico-strumentali per una efficace prevenzione, a garanzia di una più longeva e migliore qualità di vita.
Oggi, la guaribilità dal cancro del seno si è attestata intorno all’85-90%. Ma si potrebbe già parlare di una guaribilità del 98% se tutte le donne eseguissero i relativi previsti esami per una diagnosi sempre più precoce. L’obiettivo che persegue la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori è infatti di poter raggiungere e parlare di “mortalità zero” per i tumori alla mammella.